Il futuro delle munizioni da caccia

Il piombo nelle munizioni da caccia problematiche ed alternative

Il piombo è un metallo tenero, denso, duttile e malleabile, utilizzato nell'antichità per le munizioni poiché contribuiva alla sicurezza delle armi da fuoco per ridurne l'usura e il rischio dell'esplosione della stessa.

Le caratteristiche di questo metallo, rendono le cartucce tradizionali letali in grado di fermare la preda anche se non viene raggiunta in punti vitali ma nel momento della detonazione e dell'impatto con il bersaglio, pallini e proiettili, subiscono grandi deformazioni perdendo velocità e seguendo traiettorie disomogenee.

Comunemente definiti di piombo, questo tipo di munizione presenta delle contaminazioni di altri materiali quali l'arsenico, necessario per ridurre la tensione e modellare la superficie ottenendo una forma sferica durante la colata e di grafite, utilizzata durante la levigatura, da tempo ad essi sono stati affiancati altri tipi di munizioni, sempre prevalentemente composti da piombo ma con quantità minori di antimonio e rivestiti da altri metalli per ottenere una superficie più dura e indeformabile.

Il piombo è però un metallo tossico per l'ambiente e per l'uomo, negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi e ricerche che ne dimostrano la tossicità specialmente per l'avifauna delle zone umide, che posso ingerire il piombo in due modi :

  • per ingestione diretta delle cartucce disperse nell'ambiente
  • per ingestione del piombo contenuto nel corpo delle prede

Nei mammiferi sono ancor poche le ricerche a sostegno di questa tesi ma da tempo il commercio delle munizioni in piombo è vietato in paesi come la Danimarca, Norvegia, Guinea Bissau, Libia, Burkina Faso, Ciad e Costa d'avorio.

In Italia tale divieto non è stato ancora introdotto, difatti la legge n°157 del 1992 stabilisce "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio" ma non stabilisce nel dettaglio quali strumenti e mezzi siano vietati, anche il decreto Ministeriale del 17/10/2007, pur rappresentando un primo passo per il riconoscimento del problema, non stabilisce il divieto di utilizzo delle munizioni tradizionali e conseguenzialmente l'assenza di un divieto rende difficoltosi i controlli necessari anche per le aree dove ne è negato l'utilizzo.

Sul mercato Italiano sono presenti già da tempo munizioni alternative, ma la non informazione e sensibilizzazione al problema nonché il costo eccessivo delle munizioni atossiche ne rende difficoltoso il reale impiego

La transizione da munizionamento tradizionale a quello alternativo rappresenta una fase molto delicata che deve essere gestita nel miglior modo possibile, soprattutto in un paese come il nostro dove il conflitto tra mondo venatorio e ambientalista è estenuante e questa problematica non può essere ignorata dato che rappresenta uno strumento utile ad ostacolare l'arte venatoria, la consapevolezza della tossicità del piombo e dell'esistenza di alternative valide è il primo passo che tutti noi dovremmo compiere per tutelare il nostro diritto alla caccia, sostenendo i provvedimenti volti a tutelare l'ambiente contribuiremo alla conservazione dei differenti habitat e il futuro della caccia stessa.

Le azioni da attuare, come primo passo dovrebbero essere :

  • azioni rivolte all'informazione alla sensibilizzazione
  • creazione di meccanismi di controlli
  • creazione di incentivi 
  • diffusione di informazioni chiare e corrette riguardo i rischi 
  • informazione riguardo le proprietà balistiche dei nuovi materiali, compatibilità con le armi, i costi

 

Le alternative al piombo esistono e vengono già utilizzate dai cacciatori italiani:

  • ACCIAIO : definito "ferro dolce", ha un peso inferiore al piombo ma è più duro, i pallini sono contenuti in contenitori di plastica, la borra , che contribuisce a non usurare la canna del fucile impedendone lo sfregamento
  • BISMUTO : ha la stessa durezza ma min ore densità del piombo e producono rosate simili al piombo
  • RAME /OTTONE : ha minore densità rispetto al piombo, i proiettili sono più lunghi e leggeri ma la maggior parte in fase di detonazione conserva la stessa massa senza frammentarsi
  • TUNGSTENO: ha maggiore densità rispetto al piombo, permettono rosate più concentrate e quindi minore frammentazione

 

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