Una delle forme di caccia più diffuse, sia in Italia che nel mondo, è la caccia al cinghiale.
Cacciare il cinghiale nell’antichità oltre che fonte di approvvigionamento alimentare era una sorta di prova di coraggio, per questo, nonostante l’esistenza di armi lunghe come le lance venivano utilizzate daghe, spade e coltelli. Fu con l’introduzione delle armi da fuoco che si assistette ad una svolta epocale; cacciare il cinghiale divenne più facile e si ridussero di gran lunga tutti i pericoli ad esso legato. Negli ultimi 15 anni, probabilmente per il costante aumento del numero di esemplari presenti sul territorio, è diventata molto popolare in Italia ed è una delle attività venatorie più apprezzate. Questo tipo di arte venatoria raggruppa infatti molti appassionati.
Le battute di caccia al cinghiale rappresentano in molti casi anche una vera e propria necessità, fattori come: habitat, rotazione delle colture ed adattabilità ai cambiamenti ha reso sempre più impellente la necessità di controllarne la crescente popolazione al fine di tutelare le coltivazioni, per il mantenimento della densità agro-forestale, col quale si intende la massima densità raggiungibile dalla popolazione di cinghiali, per evitare danni all’ecosistema.
Il cinghiale è ad oggi, infatti, parte della lista delle cento specie invasive più dannose.
Il cinghiale, appartiene alla famiglia dei suidi, nello specifico degli ungulati, ovvero un gruppo di mammiferi che appoggiano il proprio peso corporeo sulla punta delle dita e per tanto hanno sviluppato le unghie a guisa di zoccoli per proteggerle dall’usura. Vive quasi sempre in gruppi, all’interno dei quali sono tendenzialmente presenti circa venti esemplari femmina, l’esemplare più anziano guida il branco nelle aree dove risulta presente la maggior quantità di cibo. All’interno di questi gruppi, poi, sono anche presenti esemplari maschi di giovane età, mentre quelli anziani sono invece soliti vivere piuttosto isolati. Sono soliti riposare durante il giorno in buche, che provvedono a scavare loro stessi e che, durante l’inverno, provvedono a foderare con foglie e altro materiale. Durante le ore notturne, invece, il cinghiale va alla ricerca di cibo e acqua.
Oltre che per il pelo di cui è ricoperto il dorso del cinghiale, esso si riconosce anche dalle zanne, che sono pericolosissime sia per i cani che per i cacciatori stessi. Questi denti, che corrispondono ai canini, crescono per tutta la vita dell’animale: nell’esemplare maschio, tipicamente questi raggiungono una lunghezza variabile tra i 15 e i 20 centimetri, mentre negli esemplari femmina tendenzialmente rimangono al di sotto dei 10 centimetri, con un peso che può anche raggiungere i 200 chilogrammi e un’aggressività spinta, il cinghiale può diventare potenzialmente molto pericoloso se messo alle strette.
Quando è ammesso praticare la caccia al cinghiale:
In quanto animale selvatico, e quindi di proprietà dello Stato, il cinghiale è tutelato da apposite leggi e anche la sua caccia è regolamentata. La caccia al cinghiale non è ammessa tutto l'anno e viene infatti consentita dalla 3 domenica di Settembre al 31 Gennaio rispettando il calendario venatorio regionale. Pur essendo un animale prevalentemente notturno le battute, e le altre forme di caccia all'ungulato, si praticano da un’ora prima dell’alba fino al tramonto.
Diverse forme di caccia al cinghiale: collettiva e individuale
La forma più antica è quella della caccia al cinghiale collettiva. Questa prevede un alto numero di cacciatori presenti che possono praticare tre diverse tecniche di caccia: in girata, in battuta o in braccata.
Nella caccia in girata sono presenti dodici cacciatori alle poste ed un unico conduttore con un singolo cane. E’ compito del conduttore e del suo ausiliare ricercare le tracce del cinghiale forzandolo a uscire dalla sua tana e spingendolo verso le poste.
Nella caccia al cinghiale in battuta il singolo conduttore è sostituito da più battitori, questa volta senza cani e disarmati, che spingo i cinghiali verso le poste.
La tecnica più utilizzata è quella della braccata che prevede l'impiego di molti cani che si occupano della ricerca degli animali e del loro conseguente avvicinamento alle poste.
Più recente è la tecnica di caccia al cinghiale individuale o di selezione, Viene praticata da un singolo o, comunque da non più di tre cacciatori e può suddividersi a sua volta in caccia alla cerca oppure all'aspetto.
La caccia alla cerca è solitamente coadiuvata da un cane che aiuta il cacciatore mettendosi alla ricerca delle tracce lasciate dal cinghiale e ne permette la localizzazione.
Nella tecnica di caccia all'aspetto il cacciatore attende il passaggio del cinghiale da una postazione, di solito un’ altana o un buon punto sopraelevato, prediligendo anche strumenti che permettono l'abbattimento dell'animale da lunghe distanze.
L'importanza della giusta attrezzatura.
Essendo il cinghiale un animale che se messo alle strette può rivelarsi molto aggressivo è importante utilizzare la giusta attrezzatura, possibilmente di qualità.L'attrezzatura utilizzata da chi pratica la caccia al cinghiale varia anche a seconda del ruolo che il cacciatore ha all'interno della squadra o della tecnica di caccia utilizzata.
I conduttori sono più soggetti al contatto con arbusti e rovi e necessitano quindi di un buon abbigliamento protettivo, anti-spino e antistrappo, che permetta loro l'attraversamento delle zone boschive più impervie oltre a delle buone calzature per le lunghe camminate. Chi invece è all'aspetto utilizza capi di abbigliamento più caldi, possibilmente imbottiti o termici, per far fronte al freddo durante l'attesa dell'attraversamento dei cinghiali.
Per tutti i praticanti della caccia al cinghiale sono obbligatori l'utilizzo di capi di abbigliamento con inserti ad alta visibilità (rosso, arancione, giallo) per ragioni di sicurezza.