Ritenuto da molti come l’eccellenza dei cani da ferma il Pointer, ha origini incerte, difatti sono molte le fonti che attribuiscono alla Spagna un ruolo centrale nell’evoluzione di questa razza, discendente dal Bracco Spagnolo, veniva chiamato nel 1600 in Inghilterra Old Spanish Pointer, sarà a partire dalla prima metà del 1700, che ufficiali e soldati inglesi lo porteranno in Inghilterra, da lì si avrà la prima selezione di incroci per arrivare alla razza attuale, un percorso non di certo breve ma che ha determinato la nascita di un eccellenza tra i cani da caccia, da questo deriva la sua attribuzione al 100% all’Inghilterra.
Oggi conosciuto come un cane dalle movenze eleganti, dall’olfatto infallibile, veloce e resistente sia in acqua che su terreni impervi e dalla straordinaria memoria infatti è di “facile” addestramento.
Di questa particolare razza ne esistono quattro varietà, per la colorazione del mantello:
- Bianco e limone
- Bianco e arancio
- Bianco e fegato
- Bianco e nero
Spesso il mantello può anche essere monocolore o tricolore.
Nel dettaglio le caratteristiche fisiche del Pointer sono :
-Altezza tra i 54 e i 62cm
-Testa allungata
-Occhi: rotondi, grandi e brillanti di colore ocra, i margini delle palpebre riprendono il colore delle macchie del mantello.
-Tartufo: grande del colore delle macchie del mantello.
-Orecchie: morbide sottili e pendenti di forma quasi triangolare con base larga e punta arrotondata e stretta.
-Coda: robusta alla base e gradatamente fine in punta con pelo raso.
-Corporatura: peso tra i 20kg e 30kg muscolatura lunga e affusolata e ossatura forte
Le caratteristiche di lavoro sono :
-L’andatura: il Pointer predilige un passo ordinario lento e aggraziato, per passare al trotto raccorciato piuttosto che allungare il passo ma è nato per il galoppo, ovvero un andatura a tre battute e una sospensione, essendo un galoppatore predilige un andatura a quattro battute e doppia sospensione, impetuoso e veloce è il galoppo da caccia per eccellenza, divora il terreno grazie alla sua inesauribile resistenza, la linea dorsale resta dritta mentre la renale si marca verso il basso favorendo il lavoro degli arti posteriori, le orecchie vibrano, la testa e il naso sono sempre alti nel vento per stanare la traccia.
-La cera: trovata la traccia nel vento, si affida ad essa e al suo infallibile istinto ma è fondamentale che il cacciatore sappia interpretare il suo atteggiamento e sia pronto ad intervenire.
-La filata: fiutata la traccia alterna ferma, paso, trotto e galoppo in base alla distanza dal selvatico e dall’ambiente che lo circonda, il corpo esprime tutta la tensione dell’azione e conferisce a questo magnifico cane l’aspetto del cacciatore consapevole, astuto che non mancherà la sua preda
-La ferma: la ferma è frutto di una reazione istintiva, radicata nel Pointer, risulta tesa, espressiva e certa
-La guidata: dopo aver fermato, il Pointer deve mantenere il contatto con il selvatico ed essere reattivo a qualsiasi evenienza.
Fondamentale è l’intervento del cacciatore che in quel momento deve essere pronto a sparare.
Coltivare il rapporto con il proprio ausiliare è alla base di qualsiasi addestramento, solo l’impegno da parte nostra può decretare la riuscita di una giornata di caccia, a prescindere dalla genetica del cane che può agevolarne l’apprendimento.